Gran Turismo per PSP è un sogno che si avvera per tutti gli appassionati: avere in tasca un vero simulatore di guida portatile.
Al contrario di Burnout o Midnight Club, GT punta tutto sulla simulazione, esattamente come i capitoli precendenti (per PS e PS2) e riesce in pieno nel suo obiettivo. Un gioco di guida perfetto? Non proprio.
Allora cosa impedisce a GT di essere un capolavoro? Diverse cose: trattandosi di un gioco elegante e schematico tratterò i relativi pregi e difetti nel medesimo modo.
Diciamo le cose come stanno: tecnicamente siamo di fronte a un capolavoro, con ottimi modelli delle vetture (reali) ed effetti curati. Graficamente si avvicina molto a GT3 per PS2, il che non è poco, considerando che gira su console portatile.
Ma la vera chicca sta nel numero delle auto, oltre 800 (!), ovvero più di GT4! Anche i tracciati sono molti: 35 e tutti percorribili in entrambi i sensi.
Quello che si nota subito, però, è la mancanza di una modalità carriera: niente campionati, o tornei di alcun genere. Tutto quello che dovete fare è scegliere un' auto dal vostro garage, la modalità di gioco (tra Gara, Cronometro e Derapata), il circuito, il numero di giri, il senso di marcia e il rango di difficoltà. Tutto qua. In base alle caratteristiche selezionate e alla posizione in classifica raggiunta si andrà a ricevere ricompense in denaro più o meno sostanziose.
Sono sparite le patenti, lasciando spazio ad una serie di sfide il cui superamento verrà ricompensato in denaro e vetture rare.
Il numero massimo di auto in gara è quattro, il che limita pesantemente il senso di competizione.
La personalizzazione delle auto è solo parziale, potrete settare impostazioni come il tipo di gomme, l' assetto e cose di questo genere. Niente tuning estetico nè acquisto di pezzi di ricambio (potete solamente scegliere il colore della carrozzeria al momento dell' acquisto).
A differenza dei capitoli precedenti non è più presente il concessionario con la lista completa di tutte le auto acquistabili, il quale è stato sostituito da un "concessionario casuale" in cui le vetture disponibili varia di continuo (ogni due/tre gare) costringendovi, nel caso voleste comprare un' auto in particolare, ad aspettare che la casa in questione e che il relativo modello vengano sbloccati. Una scelta incomprensibile, che farà storcere il naso a più di qualcuno.
Ovviamente, come da tradizione, i danni alle vetture sono assenti; un pò per scoraggiare il gioco "sporco", un pò per le capacità della console.
Le musiche di default non sono proprio eccezionali: ovviamente non sono adrenaliniche (che contrasterebbe con la filosofia del gioco), ma al contrario sono forse eccessivamente piatte e monotone. Apprezzabile quindi la possibilità di ascoltare i propri brani (salvati nella PSP) durante le gare.
Purtroppo non è presente alcuna modalità online. E' presente solo il multi Ad-hoc per quattro giocatori e la possibilità di scambiare le auto con i propri amici.
La longevità è direttamente proporzionale alla vostra passione per questa serie: l' obiettivo è possedere tutte le auto disponibili ma, di fatto, senza alcun tipo di competizione o campionato dubito che qualcuno sia invogliato a farlo...
Gran Turismo è sempre stata una serie per puri appassionati e quest' ultimo capitolo lo è più che mai: i giocatori occasionali, che amano le corse veloci e spettacolari, faranno bene a valutare l' acquisto. Al contrario, chi ama le auto e la guida pura troverà in questo gioco pane per i suoi denti, perfetto e curatissimo in questo senso. GT è un vero simulatore di guida, che predilige la ricerca della traiettoria perfetta allo speronamento degli avversari. E' davvero, davvero difficile giudicare GT per PSP: è un gioco elegante, ben fatto, ma con pesanti (e per alcuni giocatori insormontabili) limiti.
PREGI
grafica pulita e dettagliata
800 vetture!
fisica realistica
DIFETTI
nessuna modalità carriera
ripetitivo e scarsa sensazione di competizione
GRAFICA...............94
SONORO...............86
GIOCABILITA.........90
LONGEVITA...........80
Divertimento*.......85
GLOBALE...........88
A cura di: Marco Tessarolo